L'apertura di un conto corrente all'estero senza una residenza nel paese dove questo deve essere aperto rappresenta un tipo di operazione che non richiede grossi procedimenti. Ecco come svolgerli in maniera idonea e priva di imprecisioni. La ricerca dell'ente bancario La prima operazione che deve essere svolta per portare al termine, ed ovviamente in maniera corretta, l'apertura del conto estero senza una residenza nel medesimo paese consiste semplicemente nel cercare di sfruttare una banca che permetta di poter svolgere questo genere di operazione. Generalmente ci si affida ad un portale online che consente, senza troppe difficoltà, di aprire un conto all'estero senza residenza. Ovviamente basterà semplicemente andare alla ricerca di un ente che offra un tipo di prodotto che riesce ad essere idoneo alle proprie esigenze in modo tale che questo possa poi essere sfruttato in maniera molto semplice e soprattutto precisa. Le fasi successive Ovviamente la sola ricerca dell'ente bancario risulta essere un tipo di procedura che non consente di portare al termine questo proprio progetto. Si deve infatti cercare di sfruttare al massimo tutte le proprie risorse intese come documenti personali e lavorativi in maniera tale che la stessa banca possa essere maggiormente sicura e possa offrire l'oportunità di aprire tale conto senza che possano esserci complicazioni varie. Pertanto, con questo modo di fare e grazie ai vari documenti, aprire un conto all'estero senza residenza risulterà essere un vero e proprio tipo di procedura che verrà svolta in maniera quasi automatica visto che si potrà essere sicuri del fatto che la banca si comporterà in maniera attenta e precisa e soprattutto si potranno evitare errori che comportano delle perdite di tempo di ogni genere e spreco di denaro. Altri dettagli importanti Ovviamente occorre effettuare anche un piccolo versamento minimo per fare in modo che lo stesso conto possa essere effettivamente attivo e che questo possa essere adoperato senza alcun errore. Occorrerà quindi richiedere alla banca la possibilità di poter effettivamente versare il denaro ed allo stesso tempo occorre cercare di evitare che possano esserci delle spese che risultano essere superiori allo stesso deposito. Quando si deve aprire un conto all'estero senza residenza occorre calcolare anche questo aspetto ed allo stesso tempo sarà opportuno anche cercare di inserire il medesimo nella dichiarazione dei redditi che deve essere consegnata alle autorità competenti, in maniera tale che si possano evitare complicazioni varie.
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Fintech, abbreviato dal termine "financial technology", è considerato un movimento moderno, ma l'uso della tecnologia per aiutare i servizi finanziari non è affatto un nuovo fenomeno. I servizi finanziari sono un'industria che ha introdotto carte di credito negli anni '50, Internet banking negli anni '90 e dalla fine del millennio, la tecnologia di pagamento senza contatto. Eppure, il posto di fintech nella coscienza pubblica è davvero decollato negli ultimi tre anni: Start up Il decollo di questo termine è venuto da startup-attori non all'interno del cerchio interno dei servizi finanziari, assumendo un ruolo più importante all'interno dell'ecosistema. Tre tendenze fondamentali hanno portato a questo movimento che emerge: Tecnologia I servizi finanziari tradizionalmente erano un'industria che necessitava di scalare le attività immobilizzate (ad esempio le filiali), che agivano come barriera all'ingresso per i nuovi arrivati. I progressi tecnologici consentono ora che i upstart eseguano virtualmente operazioni complesse. Ad esempio, i neobanks operano puramente su infrastrutture tecnologiche. Monzo, il Regno Unito, ha accumulato 240.000 clienti attivi senza alcun tipo di funzione live-oriented. Clienti: a seguito della crisi finanziaria del 2008 e dei vari scandali, i clienti chiedono di più dai loro servizi. La tecnologia sta autorizzando i consumatori a esaminare i loro fornitori più pesantemente e gli aggiornamenti lo stanno sfruttando per fornire un servizio ai clienti più pulito e più efficace, liberi dalle armature della tecnologia . Regolamento Maggiore vigilanza regolatoria sulle banche in quanto la crisi finanziaria è stimata a costi delle sei maggiori banche statunitensi ~ 70 miliardi di dollari l'anno. Solo Citigroup impiega 30.000 nell'ambito della sua divisione di conformità. Oltre a rispettare la supervisione regolamentare, le restrizioni sui prestiti hanno aumentato i tassi di interesse e ridotto la capacità delle banche di offrire il servizio. Ciò ha permesso alle startup che, perché non sono banche di fatto (e quindi meno esaminate), entrano avanti e offrono servizi concorrenti. La narrativa che il paesaggio di fintech suggerisce è che le startup stanno utilizzando la tecnologia per disturbare le banche incumbent. Tuttavia, non c'è motivo di suggerire che le banche stiano affrontando il proprio momento Kodak o Blockbuster Video. Essi rimangono ancora ampiamente utilizzati, redditizi e le imprese ricche di denaro. Fintech 2.0 Finora, le start-up di fintech non hanno esaminato la diffusa diffusione di tutti i servizi finanziari. L'analisi McKinsey di un campione di dati di avvio dimostra che il 62% delle start-up si affronta il segmento retail banking, solo l'11% è incentrato sulle grandi offerte di corporate banking. La stretta della Vigilanza bancaria della Bce rischia di penalizzare i conti per le banche italiane e rallentare il flusso del credito alle imprese. La nuova guidance Se la nuova «guidance» dovesse essere approvata mantenendo l’azzeramento per i bilanci bancari dopo due anni riguardo crediti a rischio non garantiti e dopo sette anni per crediti garantiti, le conseguenze per il sistema economico sarebbero una maggiore cautela nell’erogare il credito a imprese e famiglie e un aumento dei tassi d’interesse. L’Ecofin, organismo composto da ministri dell’Unione europea, aveva adottato una linea prudenziale raccomandando di non coinvolgere nella riforma i crediti non garantiti. La Vigilanza Bce invece non ha ascoltato tali indicazioni dei rappresentanti dei vari Governi,e ha introdotto le nuove regole sui crediti . Guida della Vigilanza La Vigilanza Bce è guidata dalla francese Danielle Nouy, che finisce il proprio mandato a ottobre 2018. Il suo metodo appare più politico che tecnico e nei suoi obiettivi principali, ha detto anche pubblicamente di volere ridurre il numero delle banche d' Europa e con questo azzerare i rischi di credito per i bilanci degli istituti bancari. Questo attraverso due mosse non dichiarate: introdurre un controllo sul capitale dei titoli di stato in portafoglio delle banche e rinviare un serio screening sui titoli «tossici» di 540 miliardi nel portafoglio di diverse grandi banche europee. Crediti in sofferenza Il direttorio della Vigilanza Bce per evitare di affrontare i vari rischi finanziari di grandi banche europee (in particolare banche tedesche e francesi), ha spostato la sua attenzione sui crediti in sofferenza. Diffondendo anche assiomi mai dimostrati, come contrarre i prestiti alle imprese quando gli Npl superano delle determinate soglie. «Si tratta di un dogma che non è mai stato accertato», ha ammesso pochi giorni fa in un’intervista a Il sole 24 ore Carlo Cottarelli, rappresentante dell’Italia al Fondo Monetario Internazionale. |
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